La guerra, sola igiene del mondo.— Filippo Tommaso Marinetti
La guerra, sola igiene del mondo.
Il mondo è fradicio di saggezza.
Un Montecarlo di tutte le letterature.
La lampada familiare è una luminosa chioccia che cova delle uova putride di vigliaccheria.
Un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
Ogni idea politica è un organismo vivo. I partiti sono quasi sempre destinati a diventare dei grandi cadaveri gloriosi.
Si sta in una guerra anche per vergogna di rimanerne fuori.
Solo i morti hanno visto la fine della guerra.
La nozione che il disarmo possa porre termine alla guerra è contraddetta da ciò che si può osservare in una qualsiasi baruffa fra cani.
La guerra esisterà ancora a lungo, probabilmente per sempre. Tuttavia il superamento della guerra, oggi come ieri, continuerà a essere la più nobile delle nostre mete.
La guerra non è un gioco da salotto in cui tutti rispettano le regole. Quando ci sono in ballo la vita e la morte, le regole e gli obblighi vanno a farsi benedire. Qui soltanto il ripudio totale della guerra può essere utile.
Facciamo la guerra per poter vivere in pace.
Non c'è mai stata una guerra buona o una pace cattiva.
Come si può sperare di sconfiggere le guerre se nel mondo continueranno a vincere uomini che hanno ancora paura?
Sembra che gli uomini provino più sensi di colpa per i terremoti che per le guerre che essi stessi fomentano.
Ogni guerra civile si trasforma in guerra di religione.