Un Montecarlo di tutte le letterature.
Il comunismo è l'esasperazione del cancro burocratico che ha sempre roso l'umanità.
L'arte è un bisogno di distruggersi e di sparpagliarsi, grande inaffiatoio di eroismo che inonda il mondo.
L'arte, questo prolungamento della foresta delle vostre vene, che si effonde, fuori dal corpo, nell'infinito dello spazio e del tempo.
L'arte è per noi inseparabile dalla vita. Diventa arte-azione e come tale è sola capace di forza profetica e divinatrice.
L'ora è venuta di tentare tutte le rivoluzioni per liberare il popolo italiano da tutti i pesi morti e da tutti i ceppi (matrimonio e famiglia cattolica soffocatrice, pedantismo professorale, elettoralismo, mentalità pessimistica, provinciale, mediocrista e quietista).
Cadere è volare. Il problema non è precipitare, ma saper atterrare.
Provare è il primo passo verso il fallimento.
Se il creatore aveva uno scopo quando ci fornì un collo, sicuramente voleva che lo tirassimo fuori.
Osa rischiare la pubblica critica.
La felicità non consiste nel godimento, bensì nel desiderio, anzi nell'infrangere i freni opposti al desiderio.
L'uomo dotato di un comune senso di realtà è come un pesce che abbocca all'amo e non vede la lenza, mentre l'uomo dotato di quel senso di realtà che si può chiamare anche senso di possibilità, tira la lenza e non immagina neppure che vi sia attaccata un'esca.
Il solo delitto imperdonabile consiste nell'interrompere l'esperimento della propria vita prima del suo termine naturale.
Sii come la tartaruga. Se non tirasse fuori il collo, non andrebbe in nessun posto.
Pare che l'arte fiorisca meglio là dove l'uomo deve correggere la natura, dove non è scoraggiato dalla sua abbondanza.
Per quanto le tue possibilità di successo sembrino remote, devi spingerti sempre fino al limite massimo delle tue capacità e tentare la sorte.