Ogni guerra civile si trasforma in guerra di religione.
Il diavolo è l'amico che non resta mai fino alla fine.
Un mondo dominato dalla forza è un mondo abominevole, ma il mondo dominato dal numero è ignobile.
L'ottimismo è una falsa speranza ad uso dei vili e degli imbecilli.
Esiste una borghesia di sinistra e una borghesia di destra. Non c'è invece un popolo di sinistra e un popolo di destra, c'è un popolo solo.
È chiaro che la moltiplicazione dei partiti a tutta prima lusinga la vanità degli imbecilli. Dona loro l'illusione di scegliere.
La guerra è un ossessione dei vecchi, che mandano i giovani a combatterla.
Di tutte le religioni dell'uomo, la guerra è la più tenace; ma anch'essa può dissolversi.
In guerra le considerazioni morali contano per i tre quarti, il rapporto delle forze reali solo per l'altro quarto.
La guerra è il sistema più spiccio per trasmettere una cultura.
Il dio della guerra odia coloro che esitano.
La razza umana è diventata forte nella lotta perpetua, e non potrà che perire in una perpetua pace.
Le guerre cominciano perché i diplomatici raccontano bugie ai giornalisti e poi credono a quello che leggono.
Uccidere in guerra non è affatto meglio che commettere un banale assassinio.
Guerra. Un sottoprodotto della pace.
La guerra sta all'uomo come la maternità alle donne.