Essere poeta non è una mia ambizione. È la mia maniera di stare solo.
La fine degli ideali classici ha reso tutti dei possibili artisti e, dunque, cattivi artisti.
L'arte, se ci libera dai feticci assenti e astratti, ci libera anche dalle idee generose e dalle preoccupazioni sociali, ugualmente feticci.
Il poeta vale quello che vale la sua migliore poesia.
Non cantare più! Voglio il silenzio per dormire qualsiasi ricordo della voce udita incompresa che fu perduta perché l'ho udita.
Tutti gli ideali e tutte le ambizioni sono un delirio da comari uomini.
Il poeta vive di esagerazioni e si fa conoscere per mezzo di fraintendimenti.
Un poeta è uno a cui non interessano le storie, si concentra sulle visioni e lavora sul linguaggio.
I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le sfruttano.
Molti si sono occupati a combattere la frase e il luogo comune o a farne risaltare il ridicolo. Credo che compito del poeta sia quello di far nuove le parole o di sfuggire le insidie del luogo comune.
Poeta è colui che sa dire ciò che molti sentono, ma non sanno dire.
Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie, le proprie sensazioni e impressioni, fra l'indifferenza o l'attenzione dei passanti.
Ogni poeta ha tremato sull'orlo della scienza.
Un tempo il calzolaio aveva un rapporto personale con i suoi stivali; oggi il poeta non ne ha nessuno con le sue esperienze.
Il poeta intende la natura meglio dello scienziato.
Chi sente bisogno di farsi dire dagli altri se egli è poeta, o non è, potrebbe risparmiarsi la fatica del chiedere: certissimamente non è.