Mai si è vissuto tanto come quando si è pensato molto.— Fernando Pessoa
Mai si è vissuto tanto come quando si è pensato molto.
La nostra epoca, senile e cancerogena, è la deviazione multipla di tutti i grandi propositi, opposti o confluenti, dal cui fallimento è sorta l'era con cui sono falliti.
A volte, quando alzo la testa stanca dai libri nei quali segno i conti altrui e l'assenza di una vita mia, avverto una sorta di nausea fisica che forse deriva dalla posizione curva, ma che trascende i numeri e la delusione. La vita mi disgusta come una medicina inutile.
La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
Nell'amore sessuale cerchiamo il nostro piacere ottenuto attraverso un corpo estraneo. Nell'amore che non è quello sessuale cerchiamo un nostro piacere ottenuto attraverso un'idea nostra. Perfino l'arte, nella quale si realizza la conoscenza di noi stessi, è una forma di ignoranza.
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo ma ciò che siamo.
Noi siamo come i nostri pensieri ci hanno fatto; perciò state attenti a cosa pensate.
Per quanto male un uomo possa pensare delle donne, non c'è donna che non pensi peggio di lui.
Vivere del pensiero è sentirsi superiori alla comunità.
Ecco il grande errore di sempre: immaginarsi che gli esseri pensino ciò che dicono.
Libero pensatore. Basterebbe dire pensatore.
È un pensatore: vale a dire è bravo a vedere le cose più semplici di quel che sono.
Ogni società civile, religiosa e politica determina i confini, le «riserve» più o meno ampie, entro cui il pensiero può liberamente esprimersi.
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Non sarebbe affatto meglio se tutti la pensassimo allo stesso modo; è dalla differenza di opinioni che nascono le corse dei cavalli.