Per essere poeti, bisogna avere molto tempo.
Tutto si integra nell'eterno ritorno: ciò lo sanno gli umoristi, i santi e gli innocenti.
Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanch'io, che vivo di passione.
La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza.
Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo! Seri si è o non si è: quando la serietà viene enunciata diventa ricatto e terrorismo!
Non si può dubitare di un'ideologia appena scelta.
Chi sente bisogno di farsi dire dagli altri se egli è poeta, o non è, potrebbe risparmiarsi la fatica del chiedere: certissimamente non è.
Il vero poeta non deve avere parenti.
Il poeta è un imitatore, come il pittore o qualunque altro artista che produca delle immagini. Perciò egli deve necessariamente seguire una delle tre maniere di imitare: deve rappresentare le cose o come furono o sono realmente, o come si dice e si crede che siano, o come dovrebbero essere.
Buoni poeti si diventa, oltreché si nasce.
Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie, le proprie sensazioni e impressioni, fra l'indifferenza o l'attenzione dei passanti.
I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le sfruttano.
A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l'uno e l'altra.
Ci sono tante cose tra cielo e terra che solo i poeti si sono sognate e hanno cantato.
Io non credo in quei poeti dalle cui menti, si dice, i versi prorompono già compiuti, come dee corazzate. Io so quanta vita interiore e quanto sangue rosso vivo ogni singolo verso genuino deve aver bevuto, prima di poter alzarsi in piedi e camminare da solo.
La prova di un poeta è che il suo paese lo assorba con lo stesso affetto con cui lui lo ha assorbito.