Ricchezza non giova ai morti.
Questo è il male della tirannia, non potersi fidare di un amico.
Noi siamo i Fedeli dei Persiani partiti per la terra greca, i custodi della doviziosa reggia, ricca di molto oro, che lo stesso signore e re Serse, figlio di Dario, scelse come i più degni per l'età a sorvegliare il paese durante la sua assenza.
Il successo: questo tra i mortali è un dio, anzi più che un dio.
La saggezza si conquista attraverso la sofferenza.
La sola cosa che può consolare della ricchezza è l'economia.
Quando arriva la prosperità, non usarla tutta.
Non fa ricco l'uomo il molto possedere ma il poco desiderare.
Ricchezza. I risparmi di molti nelle mani di uno solo.
La spesa pubblica in deficit è semplicemente uno schema per la confisca della ricchezza. L'oro impedisce la strada a questo insidioso processo.
Una persona intelligente deve dedicarsi ad acquisire quel che è strettamente necessario, per non dipendere da nessuno; ma se, raggiunta questa sicurezza, perde tempo per aumentare la sua ricchezza, è un poveraccio.
Uno squilibrio fra il ricco ed il povero è il più vecchio e mortale alimento per tutte le repubbliche.
Per me non sono le ricchezze né gli spassi che fanno la felicità dell'uomo.
Per tornare ad essere sicuri si deve fare una regola contabile che impedisca prima di creare, e poi di mettere in circolo una ricchezza "futura" che non c'è, se non per chi specula.
Per molti le ricchezze acquistate non hanno rappresentato la fine, ma solo un mutamento delle loro miserie.