Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia come si forgiano le spade.
Voglio farti ubriacare e tirarti fuori il fegato e metterti un buon fegato italiano e farti ritornare un uomo.
Il dono più essenziale per un buon scrittore è un rilevatore di stronzate, innato ed a prova di bomba. Questo è il radar dello scrittore e tutti i grandi scrittori ce l'hanno.
Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso.
Non si dovrebbe mai desiderare troppo, perché si rischia sempre di ottenere quel che si desidera.
È il grande inganno: la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti.
Molti scrittori hanno necessità di ferite, ciascuna fisica o spirituale.
L'autore migliore sarà quello che si vergognerà di diventare scrittore.
Lo scrittore è colui che dà importanza alle inezie.
Solo la fama e con essa il reddito rendono "professionale" lo scrittore. Fino a che resta oscuro, appare agli occhi dei conoscenti e degli stessi famigliari nulla più che un innocuo e scontento "amateur".
Lo scrittore è colui che è sommamente, eroicamente incompetente di letteratura.
Grande scrittore è quello che intinge in inchiostro infernale la penna che strappa dall'ala di un arcangelo.
Gli scrittori dovrebbero scrivere i libri come se dovessero essere decapitati il giorno che l'hanno finito.
Pochi autori di questo secolo insegnano come Musil che l'unica dimensione dello scrittore è quella della verità.
Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mai smesso di scrivere.
Quando uno non riesce in nessun'altra cosa, di solito si mette a scrivere.