La guerra è bellissima per coloro che non l'hanno vissuta.— Erasmo da Rotterdam
La guerra è bellissima per coloro che non l'hanno vissuta.
La vergogna, l'infamia, il disonore, le offese, nocciono nella misura in cui fanno soffrire. Per chi non se la prende, non sono neppure un male. Che t'importa se tutti ti fischiano, se tu ti applaudi? Che questo ti sia possibile lo devi alla sola Follia.
L'unico fatto certo è che senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno.
Sono due i principali ostacoli alla conoscenza delle cose: la vergogna che offusca l'animo, e la paura che, alla vista del pericolo, distoglie dalle imprese. La follia libera da entrambe. Non vergognarsi mai e osare tutto: pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi.
Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.
Giove infuse nell'uomo molta più passione che ragione: pressappoco nella proporzione di ventiquattro a uno. Relegò inoltre la ragione in un angolino della testa lasciando il resto del corpo ai turbamenti delle passioni.
La guerra c'è sempre stata. Prima che nascesse l'uomo, la guerra lo aspettava. Il mestiere per eccellenza attendeva il suo professionista per eccellenza. Così era e così sarà.
Guerra. Un sottoprodotto della pace.
Per distruggere l'inevitabilità delle guerre è necessario distruggere l'imperialismo.
Le guerre non si pagano in tempo di guerra, il conto viene dopo.
In guerra le considerazioni morali contano per i tre quarti, il rapporto delle forze reali solo per l'altro quarto.
Quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell'uomo.
La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche.
Dobbiamo stare attenti a non attribuire a questo trasferimento gli attributi di una vittoria. Le guerre non si vincono con le evacuazioni.
La guerra è il sistema più spiccio per trasmettere una cultura.
Una guerra non termina con la pace, ma con la guerra successiva.