Il bello dell'innamorarsi è il principio. Ti sembra tutto nuovo. Dopo un anno non riesci a capire perché tutto ti sembrava nuovo.
— Ennio Flaiano
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La nostra interpretazione
All’inizio di un innamoramento ogni dettaglio sembra straordinario: gesti banali assumono un’aura speciale, le abitudini dell’altro appaiono affascinanti, il futuro pare carico di promesse. È come se si indossassero lenti colorate che rendono tutto più brillante e sorprendente. Col tempo, però, quell’incanto si affievolisce. Ciò che appariva nuovo diventa routine, le differenze emergono con più chiarezza, e si perde il senso di stupore che accompagnava i primi momenti. Si rivela così il carattere fragile e spesso illusorio dell’entusiasmo iniziale: le proiezioni, le aspettative, il desiderio di vedere nel volto dell’altro una risposta ai propri bisogni interiori. Dopo un anno, guardando indietro, ci si chiede come sia stato possibile attribuire tanta magia a ciò che ora appare normale, se non addirittura scontato. Questa dissonanza invita a riflettere sul modo in cui il tempo trasforma la percezione dell’amore e sulla distanza tra l’innamoramento idealizzato e la nuda realtà del quotidiano. L’ironia amara che emerge suggerisce anche una certa disillusione: ciò che sembrava unico e irripetibile si rivela spesso una dinamica che si ripete, con entusiasmi che si accendono e poi si spengono, lasciando dietro di sé più domande che risposte.