La storia, si capisce, è tutta un'oscenità fin dal principio.
Come già tutti i secoli e millenni che l'hanno preceduto sulla terra, anche il nuovo secolo si regola sul noto principio immobile della dinamica storica: "agli uni il potere, e agli altri la servitù".
Non c'è parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno il perché della loro morte.
Nessun affetto nella vita uguaglia quello della madre.
Pare facile, conoscere perché si piange. Ma in realtà, chi volesse, potendo, esaminare il "seme del pianto", si perderebbe io temo, in un'analisi oscura e confusa, negata a ogni formula chimica.
L'amore delle femmine è un malaugurio, le femmine non sanno amare.
Le storie migliori sono quelle che vengono tramandate, e accettate per quello che sono.
Una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perchè la città è il riflesso di tante storie.
La storia del mondo la storia di temperamenti in contrasto.
A differenza della natura, la storia è piena di eventi.
Senza sforzo, senza sacrificio e senza sangue nulla si conquista nella storia.
La storia non si ripete. Sono gli storici che si ripetono.
Tutta la storia non è che una lunga ripetizione: un secolo plagia l'altro.
La storia non è il terreno della felicità. I periodi di felicità sono in essa pagine vuote.
Nella storia, le sole cause che muoiono sono quelle per le quali gli uomini rifiutano di morire.