Nella storia di una democrazia la discontinuità è un elemento fecondo e non un baratro di cui aver paura.
La superficie della società americana è ricoperta da uno strato di vernice democratica, ma di tanto in tanto si possono vedere apparire i vecchi colori aristocratici.
La tirannia di un principe in un'oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l'apatia del cittadino in una democrazia.
In democrazia, l'uomo più popolare non è il più democratico, ma il più dispotico. La gente comune gode delle vessazioni di un tale uomo. É deliziata che lui sia il boss. Il passo naturale della gente è il passo dell'oca.
Chi appartiene alle oligarchie democratiche non ha qualità specifiche.
Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare.
In una democrazia, l'individuo gode non solo del potere supremo, ma porta anche la suprema responsabilità.
La democrazia non è uno sport da spettatori. Se tutti stanno a guardare e nessuno partecipa, non funziona più.
Gli uomini che avevano responsabilità di governo in passato erano considerati unti dal Signore. Ma con la democrazia il potere del governo è nella sovranità del popolo, e quindi potremmo dire che sono unti dagli elettori.
Entra in crisi la democrazia, perché essa, intendo la democrazia quantitativa moderna, è stata pensata supponendo che ci fossero dei valori stabili, fissi, condivisi da tutti.
Una pietra miliare sulla strada della democrazia.