Tutta la storia non è che una lunga ripetizione: un secolo plagia l'altro.
Fatto che si abbia il male, bisogna farlo tutto quanto. È da pazzi sperare di fermarsi ad un punto qualunque del mostruoso! Il delitto spinto agli estremi ha deliri di gioia.
Se volete rendervi conto di quello che è la rivoluzione, chiamatela Progresso, ma se volete rendervi conto di quello che significa progresso, chiamatelo Domani, ora, il Domani compie irresistibilmente l'opera sua, e la comincia oggi, arrivando sempre al suo scopo, nei modi più strani.
Le braccia di una madre sono fatte di tenerezza e i bambini vi dormono profondamente.
Un uomo si giudicherebbe con ben maggiore sicurezza da quel che sogna che da quel che pensa.
Il complimento è un po' come il bacio attraverso il velo, la voluttà pur nascondendovisi vi mette la sua dolce punta.
La storia del genere umano diventa sempre più una gara fra l'istruzione e la catastrofe.
È incontestabile che chi crede nella verità può dubitare, anzi: dubitarne. Chi crede che le cose umane siano inafferrabili, non dubita affatto, ma sospende necessariamente ogni giudizio. È questa, nella storia della filosofia, l'epoché di Pirrone e del pirronismo.
La storia dell'umanità è la storia dei suoi traumi, cioè dei suoi viaggi fuori da un ennesimo feto verso la speranza di un'ennesima sopravvivenza.
Non esiste una storia nel senso in cui ne parla la maggior parte delle persone, e questa è almeno una ragione per cui io dico che la storia non ha alcun senso.
Ogni vera storia è sempre autobiografica.
Spesso lo storico è soltanto un giornalista voltato all'indietro.
L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.
Il vero inchiostro usato per scrivere la storia è semplice, fluido pregiudizio.
Capire la storia significa mettersi dal punto di vista di chi ha vissuto gli venti mentre questi accadevano.
La storia è sempre differente da quello che è capitato.