La storia è sempre differente da quello che è capitato.
L'indipendenza viene prima di tutto il resto. Io da parte mia dico che un uomo si perde molto nella vita, finché non è indipendente. Gli esseri umani che non sono indipendenti non sono esseri umani.
Non esiste niente nella vita di più bello della notte che precede cose non ancora accadute.
Esistono donne con un aspetto tale che un uomo, non appena le vede, dimentica tutto il suo passato come se fosse un'inezia ed è disposto a rescindere ogni vincolo che lo lega al mondo circostante, a voltarsi e seguirle fino in capo al mondo.
La differenza tra un romanziere e uno storico è questa: che lo scrittore racconta menzogne deliberatamente e per il gusto di farlo; lo storico racconta menzogne nella sua semplicità e immagina di dire la verità.
Di fronte a tutti i pericoli, di fronte a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, tutti i frazionisti, tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, una volta di più, la capacità del popolo di costruire la propria storia.
Le pagine meno gloriose del nostro passato sarebbero le più istruttive se solo accettassimo di leggerle per intero.
Se da bambino mi fossi scritto una storia, la storia più bella che mi potessi immaginare, l'avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo.
La storia non è che un quadro di delitti e sventure.
Non esiste propriamente storia, ma solo biografia.
Storia. Ogni volta che la parola appare, fa capolino la violenza.
La storia come banco da mattatoio.
Non esiste una storia nel senso in cui ne parla la maggior parte delle persone, e questa è almeno una ragione per cui io dico che la storia non ha alcun senso.
Senza sforzo, senza sacrificio e senza sangue nulla si conquista nella storia.
Spesso lo storico è soltanto un giornalista voltato all'indietro.