La pittura è una cosa privata; si lavora solo per pochi.
Un quadro è una combinazione originale delle linee e dei toni che si mettono in evidenza.
Dobbiamo ammaliare la verità, darle l'apparenza della follia.
Tutto ciò che viene privato della sua libertà perde sostanza e si spegne rapidamente.
Si vede come si vuol vedere, ed è questa falsità che costituisce l'arte.
Dipingere è uscire da se stessi, dimenticare se stessi, preferire l'anonimato a ogni cosa e rischiare talvolta di non essere in accordo con il proprio secolo e con i contemporanei.
Dei quadri moderni si capisce una sola cosa: la firma.
La pittura Veneziana è essenzialmente colore.
Dipingere è azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è.
Le idee sono per la letteratura ciò che la luce è per la pittura.
Quel pittore che non dubita poco acquista. Quando l'opera supera il giudizio dell'operatore, esso operante poco acquista. E quando il giudizio supera l'opera, essa opera mai finisce di migliorare, se l'avarizia non l'impedisce.
La pittura proviene da un luogo dove le parole non si possono esprimere.
Io sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.
Che cosa vana la pittura, ammirata perché assomiglia a cose di cui non ammiriamo affatto gli originali!
Non fa molta differenza come la pittura viene applicata fintanto che qualcosa viene detto. La tecnica è solo un mezzo per arrivare a una dichiarazione.