La televisione vive di cinema, e il cinema muore di televisione.
L'ingiustizia dovrebbe essere uguale per tutti.
La morte non mi fa paura, non mi ha mai fatto paura, non vedo l'ora che arrivi, solo mi dà noia la durata del viaggio prima che io torni a vivere, perché questo è sicuro, altrimenti vuol dire che il sole, le stelle, il mare, il vino, le donne, tutto ciò non esiste, e questo non può essere.
Che cosa fanno i bambini tutto il giorno? Fabbricano ricordi.
Preferisco andare a un funerale che a un matrimonio.
Attore: uno che, per essere se stesso, finge di essere un altro.
Non è la tv a essere pericolosa, ma il ruolo che le affidiamo.
La televisione è un'invenzione che vi permette di farvi divertire nel vostro soggiorno da gente che non vorreste mai avere in casa.
La televisione è un mezzo di intrattenimento che permette a milioni di persone di ascoltare contemporaneamente la stessa barzelletta, e di rimanere ugualmente sole.
La TV ha grande capacità divulgativa, ma spessore minimo.
La televisione crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi.
Ormai la parola pubblica è morta, sostituita da un potentissimo elettrodomestico. Chi lo possiede - per dirla con De Gasperi - «vince le elezioni».
La televisione è quell'apparecchio che permette a persone che non hanno niente da fare di guardare gente che non sa fare niente.
Per sopravvivere in televisione senza diventare l'imitazione di sé stessi occorre un solido senso della misura, il coraggio di sparire ogni tanto.
Tutti guardan la televisione e aspettano di piangere per farsi compassione, ma dentro quella scatola risposte non ce n'è, solo donne in maschera e buffoni come me.
La televisione è più interessante delle persone. Non fosse così, dovremmo avere persone agli angoli delle nostre stanze.