La televisione vive di cinema, e il cinema muore di televisione.— Dino Risi
La televisione vive di cinema, e il cinema muore di televisione.
Un tale, accortosi che i cretini erano la maggioranza, pensò di fondare il partito dei cretini. Ma nessuno lo seguì. Allora cambiò nome al partito e lo chiamò partito degli intelligenti. E tutti i cretini lo seguirono.
Il segreto della felicità? Accontentarsi di quello che non si ha.
In ogni paese c'è una orrenda casa moderna. L'ha progettata un geometra, figlio del sindaco.
C'è un'"arte", che s'impara vivendo. È l'arte del non fare.
Era abbastanza intelligente da capire di non esserlo abbastanza.
Ormai la parola pubblica è morta, sostituita da un potentissimo elettrodomestico. Chi lo possiede - per dirla con De Gasperi - «vince le elezioni».
La televisione è un mezzo di intrattenimento che permette a milioni di persone di ascoltare contemporaneamente la stessa barzelletta, e di rimanere ugualmente sole.
Per sopravvivere in televisione senza diventare l'imitazione di sé stessi occorre un solido senso della misura, il coraggio di sparire ogni tanto.
La tv vive di cinema, ma il cinema muore di tv.
In TV c'è più calcio che in una cura per osteoporosi.
La televisione cambia radicalmente l'ambiente e dall'ambiente così brutalmente modificato i bambini traggono i modelli da imitare. Risultato: stiamo facendo crescere tanti piccoli criminali.
Se la scuola fosse più efficace, la televisione non sarebbe tanto potente.
La televisione riempie molte solitudini.
La televisione è più interessante delle persone. Non fosse così, dovremmo avere persone agli angoli delle nostre stanze.
Non è la tv a essere pericolosa, ma il ruolo che le affidiamo.