La televisione riempie molte solitudini.
Siamo tutti fratelli, ma è difficile stabilire chi è Caino e chi Abele.
Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.
La vita è un rischio che non si può fare a meno di correre.
Nella storia dell'umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.
L'uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell'imitazione.
La televisione vive di cinema, e il cinema muore di televisione.
La televisione è sensuale come le calze a rete.
Trovo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l'accende, vado in un'altra stanza e leggo un libro.
Ormai la parola pubblica è morta, sostituita da un potentissimo elettrodomestico. Chi lo possiede - per dirla con De Gasperi - «vince le elezioni».
La televisione è come una spugna: raccoglie tutto ciò che c'è sul pavimento e quando vai a spremerla esce fuori il succo della società.
Per sopravvivere in televisione senza diventare l'imitazione di sé stessi occorre un solido senso della misura, il coraggio di sparire ogni tanto.
La tv tiene unite molte più coppie di quanto non facciano i bambini o la chiesa.
La tv vive di cinema, ma il cinema muore di tv.
In TV c'è più calcio che in una cura per osteoporosi.