A Roma tutto ha a un prezzo.
Letto negato al sonno, dalle donne dannato a sanguinose incessanti logomachie il letto coniugale.
Il bambino ha diritto a tutto il rispetto.
Solo la morte rivela quale misera cosa siano i corpi degli uomini.
Anche alle cose belle il saggio dà un limite.
Mens sana in corpore sano.
Roma de travertino, rifatta de cartone, saluta l'imbianchino, suo prossimo padrone.
Roma ha l'osteria, luogo popolaresco, un po' buio, bonario, con tavole di marmo, boccali di vino, belle insegne rossastre con le scritte: «Vino dei Castelli a tanto il litro».
Roma ha questo di buono, che non giudica, assolve.
Non è il male che corre sulla terra, ma la mediocrità. Il crimine non è Nerone che suonava la lira mentre Roma bruciava, ma il fatto che egli suonava male.
Roma dovrebbe occuparsi di arte e lasciare perdere gli abiti. Troppa volgarità. Delle donne eleganti di un tempo non c'è più traccia. Colpa della tv e dei suoi modelli-velina.
L'Italia si divide in due parti: una europea che arriva all'incirca a Roma, e una africana o balcanica, che va da Roma in giù. L'Italia africana o balcanica è la colonia dell'Italia Europea.
A Roma tutto ha un prezzo.
A Londra, tranne il Papa, c'è tutto. A Roma, tranne tutto, c'è il Papa.
Quando sono arrivato a Roma sono rimasto molto impressionato da due cose: dal Colosseo e dalla cameriera della mia stanza d'albergo. Tutt'e due avevano una struttura incredibile.
Roma è un sogno che la Chiesa tenacemente custodisce.