Roma de travertino, rifatta de cartone, saluta l'imbianchino, suo prossimo padrone.
Er bacio è er più ber fiore che nasce ner giardino de l'amore.
Quando l'orgoglio pensa: - Non posso, dice: - Non voglio.
Spesso, più che la stima, è la prudenza che ce consija a fa' la riverenza.
Fa tanto bene a ripensà a l'amore ne li momenti de malinconia: provi una specie di nun so che sia, come un piacere de sentì dolore.
Quando l'orgoglio pensa: ? Non posso, dice: ? Non voglio.
Roma è una città singolare. Disconosce i meriti dei suoi abitanti ed è pronta ad apprezzare virtù che non hanno.
Il mondo in cui vivi è di Roma. Sue le leggi. Suo il potere.
Che i romani non temano di produr troppo, e rammentino ciò che inculcava il nostro Genovesi: che un popolo abbondante in grano, vigne ed olivi è da natura costituito creditore degli altri.
Roma è una polenta molle.
Nominate Roma; è la pietra di paragone che scernerà l'ottone dall'oro. Roma è la lupa che ci nutre delle sue mammelle; e chi non bevve di quel latte, non se ne intende.
Roma ha parlato, la causa è finita.
Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma.
Io non so se Roma pagana gettò più uomini alle belve che Roma cristiana al rogo.
Una città che, partita da modestissimi inizi, è tanto cresciuta da essere ormai oppressa dalla sua stessa grandezza.