Una donna può essere "troppo vestita", ma non "troppo elegante".
Alcune persone pensano che il lusso sia l'opposto della povertà. Non lo è. È l'opposto della volgarità.
Gli unici occhi belli sono quelli che vi guardano con tenerezza.
Una donna senza profumo è una donna senza avvenire.
La volgarità è la più brutta parola nella nostra lingua.
Amo il lusso. Esso non giace nella ricchezza e nel fasto ma nell'assenza della volgarità. La volgarità è la più brutta parola della nostra lingua. Rimango in gioco per combatterla.
L'eleganza è la comodità degli spiriti delicati.
L'abbigliamento è, al tempo stesso, una scienza, un'arte, un'abitudine, un sentimento.
Il lusso è una questione di soldi. L'eleganza è una questione di educazione.
Il bruto si copre, il ricco e lo sciocco si adornano, l'elegante si veste.
Siamo uomini pubblici e abbiamo dei doveri pubblici: anche quello di difendere un certo decoro e una certa eleganza nell'esprimere le nostre passioni.
L'unico modo per farsi perdonare la troppa eleganza è l'essere sempre troppo educati.
L'eleganza, i monili, le acconciature sono i simboli peculiari delle donne, di questi gioiscono e si vantano.
Descriverei l'eleganza come una serena e quieta fiducia intima.
La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.
Ricchi si diventa, eleganti si nasce.