L'amore è un'eco dell'infinito e una sfida al tempo.
La nostra morte individuale, solitaria e dimenticata nel frastuono delle cose ci incute sgomento in cuore.
L'ambiguità è un pretesto dei deboli, per attribuire al mondo la loro incapacità di discernere, come un daltonico che accusasse l'erba e i papaveri di avere i colori indistinguibili.
Chi ostenta, con aria di superiorità, la propria ignoranza di cose, norme e forme, lasciando ad intendere che ciò assicuri una fine sensibilità, è quasi sempre un cuore ottuso e arido, incapace di interessarsi al mondo e agli altri.
Tranne pochi spiriti capaci di libertà, quasi tutti riusciamo a non vedere ciò che non vogliamo vedere, e ci rendiamo colpevoli, in un'assurda buona fede che non ci salverà ma che ci verrà imputata come un'aggravante.
Un'onesta e fedele divulgazione è la base di ogni seria cultura, perché nessuno può conoscere di prima mano tutto ciò che sarebbe, anzi è necessario conoscere.
Di solito la madre, più che amare il figlio, si ama nel figlio.
Il linguaggio dell'amore è un linguaggio segreto e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso.
L'amore, quando è vero amore, non permette a nessuna morale di interrompere il suo corso. È come impedire al sole di nascere al mattino, o al vento di spirare, oppure alla pioggia di cadere.
L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso.
Ciò che viene fatto per amore accade sempre al di là del bene e del male.
Non è vero che non credi all'amore. Ci credi tanto da straziarti perché ne vedi così poco e perché quello che vedi non è mai perfetto.
Se non ci si innamora mai sul serio, non si sente mai sul serio la mancanza dell'amore.
Amare tutta l'umanità può riuscire più facile del tollerare una sola persona.
L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica.