Bisogna essere servi delle circostanze.
La fortuna è cieca.
Con la consuetudine si forma quasi un'altra natura.
La vecchiaia è il compimento della vita, l'ultimo atto della commedia.
La libertà soppressa e poi riconquistata è più dolce della libertà mai messa in pericolo.
Niente che sia nuovo è perfetto.
Esistono due tipi di idioti: quelli che rinunciano a fare qualcosa perché hanno ricevuto una minaccia e quelli che pensano che faranno qualcosa perché li stanno minacciando.
Io mi rivolgo personalmente a te, chiunque tu sia, che, avendo deciso di rinunciare alla volontà propria, impugni le fortissime e valorose armi dell'obbedienza per militare sotto il vero re, Cristo Signore.
Stai attento che la tua ansietà di evitare la guerra non ti faccia ottenere un padrone.
Fiaccate la volontà dei bambini il più presto possibile. Che già a un anno il bimbo impari a temere la verga e a piangere sommessamente; a partire da quell'età insegnategli a fare come gli viene ordinato.
È più facile, di gran lunga più facile, obbedire a un altro che comandare a se stesso.
Naturalmente domina il maschio alla femmina, il padre al figliuolo, il vecchio al giovane, il forte al debole, il sapiente all'ignorante.
Finché un Popolo è costretto a obbedire e obbedisce fa bene, appena può scuotere il giogo e lo scuote fa ancora meglio, giacché, recuperando la sua libertà per mezzo dello stesso diritto con cui gli è stata sottratta, o è autorizzato a riprendersela o nessuno lo era mai stato a togliergliela.
Tutti obbediscono con animo sereno quando a comandare è una persona che ne è degna.
Non ci sottomettiamo alla legge perché l'abbiamo fatta, perché è stata voluta da tanti voti, ma perché è buona, cioè conforme alla natura dei fatti, perché è tutto ciò che deve essere, perché abbiamo fiducia in essa.
Chi non ha mai imparato ad obbedire non può essere un buon comandante.