Ciò che fa cadere è anche ciò che fa rialzare.
L'inconscio non è soltanto male, ma è anche la sorgente del bene più alto; non è solo buio ma anche luce, non solo bestiale, semi-umano, demoniaco, ma sovrumano, spirituale e, nel senso classico del termine, "divino".
Conoscere le nostre paure è il miglior metodo per occuparsi delle paure degli altri.
Se c'è paura di cadere, la sola speranza consiste nel saltare deliberatamente.
Per esempio, non vi è dubbio che i simbolismi arcaici, che ricorrono di frequente nelle fantasie e nei sogni, sono elementi collettivi.
Il neofita sente il dovere di difendere fanaticamente la fede che ha abbracciato. Nel paranoico abbiamo esattamente la stessa condizione: egli si sente costretto a difendersi contro ogni critica esterna perché il suo sistema delirante è fortemente attaccato all'interno.
Solo chi cadde può dare altrui l'edificante spettacolo del rialzarsi.
Raro cade chi ben cammina.
Nell'ambito dei fatti morali, il cadere non esclude il librarsi. Dalla caduta sorge l'ascesa.
Il cadere non esclude il librarsi. Dalla caduta sorge l'ascesa.
Star seduti in tutti i casi toglie il pericolo di cadere.
A chi sta in alto la caduta è molto più facile che faccia male.
Chi cammina talvolta cade. Solo chi sta seduto non cade mai.
Solo chi cade offre la vista edificante di rialzare il capo dal fondale sottostante.