È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa.
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
La nostra natura consiste nel movimento, la calma completa è la morte.
Se l'uomo non è fatto per Dio perché non è felice se non in Dio? Se l'uomo è fatto per Dio, perché è così contrario a Dio?
Il nostro egoismo è un bello strumento per gettarci polvere negli occhi in modo piacevole.
Se tutti gli ebrei fossero stati convertiti da Gesù Cristo, avremmo solo testimoni sospetti. Ma se fossero stati sterminati, non avremmo nessun testimone.
Se sapere poco è pericoloso, dov'è l'uomo che sa tanto da essere fuori pericolo?
Il più semplice scolaro sa oggi verità per le quali Archimede avrebbe sacrificato la vita.
Noi crediamo di sapere qualcosa delle cose stesse, quando parliamo di alberi, colori, neve e fiori e tuttavia non disponiamo che di metafore delle cose, che non esprimono in nessun modo le essenze originarie.
Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in dieci secondi, allora non vale la pena di saperla.
Quanto più già si sa, tanto più bisogna ancora imparare. Con il sapere cresce nello stesso grado il non sapere, o meglio il sapere del non sapere.
Il sapere tende a farsi vedere. Se lo si tiene segreto, deve vendicarsi.
Tutto ciò che non sappiamo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che crediamo di sapere.
Con poco sapere, ma di buona qualità, si produce di più che con moltissimo sapere di cattiva qualità.
So di non sapere.
Quello che si sa ha un doppio valore se al tempo stesso si confessa di non sapere quello che non si sa.