So di non sapere.
A colui che è buono non può accadere nulla di male, né da vivo né da morto.
Il saggio non si espone al pericolo senza motivo, poiché sono poche le cose di cui gl'importi abbastanza; ma è disposto, nelle grandi prove, a dare perfino la vita, sapendo che a certe condizioni non vale la pena di vivere.
Datemi bellezza nell'anima interna; fate che l'uomo sia uguale dentro e fuori.
Non la vita, ma la buona vita, deve essere principalmente apprezzata.
Dai pensieri più profondi spesso si origina l'odio più mortale.
Il sapere alimenta l'immaginazione, l'erudizione la sterilizza.
Se sapere poco è pericoloso, dov'è l'uomo che sa tanto da essere fuori pericolo?
Quel che insegna Google è che c'è oggi una parte enorme di umani per la quale, ogni giorno, il sapere che conta è quello in grado di entrare in sequenza con tutti gli altri saperi.
Quanto sa, gl'impedisce di sapere quanto dovrebbe.
Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in dieci secondi, allora non vale la pena di saperla.
Con poco sapere, ma di buona qualità, si produce di più che con moltissimo sapere di cattiva qualità.
Il più semplice scolaro sa oggi verità per le quali Archimede avrebbe sacrificato la vita.
Si deve sapere cogli occhi, con la paura, con la pancia vuota, non con le orecchie, coi libri.
L'uomo che è pessimista prima di avere 48 anni sa troppo; dopo, se è un ottimista, sa troppo poco.
Sapere, a volte sconcerta e spesso sconsiglia.