L'abitudine è una seconda natura che distrugge la prima.
Ci sono due tipi di mente... quella matematica, e quella che viene chiamata l'intuitiva. La prima arriva alle sue vedute lentamente, ma sono ferme e rigide; la seconda è dotata di grande flessibilità e applica se stessa simultaneamente alle diverse parti apprezzabili di ciò che essa ama.
Pochi parlano umilmente dell'umiltà.
Questo è mio, questo è tuo. Ecco l'inizio dell'usurpazione del mondo.
L'uomo non è che un giunco, il più debole della natura, ma è un giunco pensante.
Se Dio si manifestasse continuamente all'uomo non vi sarebbe merito alcuno nel credere in lui.
Nelle nostre azioni abituali di mille non ce n'è una sola che riguardi noi stessi e la nostra condizione.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
Due cose assolutamente opposte ci condizionano ugualmente: l'abitudine e la novità.
Abitudine. All'inizio il filo di una ragnatela, poi un cavo.
L'abitudine può cambiare lo stampo della natura, e domare il diavolo o cacciarlo del tutto, con forza meravigliosa.
A nulla ci si abitua tanto presto che le cattive abitudini.
L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
Si cambia più facilmente religione che caffè.
L'abitudine è in tutte le cose il miglior maestro.
Se si tollera qualcosa, diventa sopportabile e poco tempo dopo anche normale.