Povero quel maestro che non sa essere maestro se non fra le pareti della scuola.
Le nature più nobili non han bisogno che altri le punisca: si puniscono da sé.
In un deserto, per quanto arido sia, si può portar acqua di fuori; ma per nessun modo si potrà dare felicità ad un cuore che in sé non ne abbia la prima sorgente.
Difficile che in fondo alla sventura non ci sia qualche po' di colpa.
La verità è quella cosa che non può essere negata, senz'essere, a un punto stesso, affermata.
Quando fabbricate una definizione, vedete di lasciarle a tergo un usciolino, dove si possa decentemente entrare ed uscire.
Il professore è un uomo che deve parlare per un'ora.
Pronuncia sempre con riverenza questo nome maestro, che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.
Non sempre dipende dal maestro fare buoni allievi. Occorre l'aiuto della natura: il seme deve trovare il terreno adatto.
Il vero maestro difende i suoi allievi contro la sua stessa influenza.
Il maestro si limita a «muovere», a stimolare il discepolo e il discepolo solo se risponde a questo stimolo - sia durante che dopo l'esposizione del maestro - arriva ad un vero apprendimento.
Il segreto dell'insegnamento ha qualcosa a che fare col teatro. Imitate semplicemente il miglior professore che avete conosciuto.
Solo i grandi maestri di stile sanno essere oscuri.
Se insegni, insegna anche a dubitare di ciò che insegni.
Maestri di vita. Dispiace nei cosiddetti maestri non che cambino le idee, ma che le idee non li cambino.
Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di se trova la ragione delle cose.