Se il sogno muore, che ne sarà del sognatore? E se muore il sognatore, che ne sarà del sogno...?
Il mero fatto di ricordare un sogno equivale a organizzarlo.
Guai a sognare: il momento di coscienza che accompagna il risveglio è la sofferenza più acuta.
Dai sogni si ricavano molte cose. Ma dobbiamo anche ammettere che sono soltanto frammenti della nostra attività psichica notturna.
Nel sogno, il ricordo del contenuto ordinario della coscienza vigile e del suo comportamento normale è quasi interamente perduto.
State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi.
Per esempio, non vi è dubbio che i simbolismi arcaici, che ricorrono di frequente nelle fantasie e nei sogni, sono elementi collettivi.
Così come non esiste il grano senza paglia, non esistono sogni che non contengano sciocchezze.
L'esperienza del sogno si presenta come un fatto estraneo, inserito fra due periodi di vita che sono perfettamente contigui e si prolungano l'uno nell'altro.
L'unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi.
Il sogno è l'infinita ombra del Vero.