Nessuno sogna di ciò che non lo riguarda.
Noi pretendiamo che la vita debba avere un senso: ma la vita ha precisamente il senso che noi stessi siamo disposti ad attribuirle.
Gli inglesi sarebbero di gran lunga il primo popolo della terra, se non mancassero loro due virtù elementari e indispensabili per un popolo di cultura: il gusto per la buona cucina e quello per la musica.
Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé.
Non esiste un sogno perpetuo. Ogni sogno cede il posto ad un sogno nuovo, e non bisogna volerne trattenere alcuno.
Ecco, vedi, io mi sono innamorato due volte nella vita, ma sul serio, e tutt'e due le volte ero sicuro che sarebbe stato per sempre e fino alla morte, e tutt'e due le volte è finita e non sono morto.
I sogni sono le pietre di paragone del nostro carattere.
Chi sogna è staccato dal mondo della coscienza vigile.
Senza sogni non si vive, si sopravvive... senza sogni non sei il protagonista della tua vita ma sei solo una scolorita figura che ha accettato rassegnato la propria esistenza, senza squilli, senza sussulti, senza vita...
E se ci chiudono la porta dei sogni, siamo già morti.
Se il sogno muore, che ne sarà del sognatore? E se muore il sognatore, che ne sarà del sogno...?
L'unica maniera per dare al sogno una possibilità di realizzarsi è smettere di sognarlo.
Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace!
Nel sogno sei autore e non sai come finirà.
Il sogno è un elemento di fuga della tensione causata dall'ansia.
I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare.