Per gli italiani il mondo sembra finire sulla soglia di casa.
Il primo, e quasi esclusivo, compito di un governo dev'essere la stabilità della moneta.
Le regole rappresentano per la maggior parte degli abitanti della Penisola un impaccio fastidioso piuttosto che l'indispensabile cornice del vivere civile.
Appare diffusa nel Bel Paese, tra la generale rassegnazione (o complicità?), la convinzione che il servizio per il quale si è pagati sia in realtà un magnanimo gesto di cortesia verso chi lo richiede.
Stare lontani aiuta a conquistare una prospettiva più ampia. Ma troppo a lungo, rischia di appannare lo sguardo. Di cancellare le memorie.
Un ambiente domestico mi sembra essere il contesto adatto all'uomo. E certamente, una volta che un uomo inizia a trascurare i suoi doveri domestici, diviene terribilmente effeminato, e ciò mi dispiace. Rende gli uomini così attraenti.
Signori, io voglio tornare a casa.
La casa è il posto dove i ragazzi e le ragazze imparano come limitare i propri desideri, osservare le regole, e considerare i diritti e i bisogni degli altri.
Tara... A casa... A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!
Nessun posto è bello come casa mia.
Sfogati a casa tua, non dentro il mio giradischi.
Io porto i miei figli ovunque ma loro riescono sempre a trovare di nuovo la strada di casa.
La sua vita si svolge tra casa e chiesa... E vabbè, ma nel tragitto cosa succede?
Non si dovrebbe parlare di corda in casa dell'impiccato.
Un bambino entra nella tua casa e per i successivi vent'anni fa un tale frastuono che riesci a malapena a sopportarlo. Poi il figlio se ne va, lasciando la casa così silenziosa che pensi di essere sul punto di impazzire.