La rivoluzione, in questo Paese, si fa giusto sui social.
Di Benito Mussolini non ho alcun rispetto.
La politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società.
Dopo le stragi mafiose in tutta Italia e la morte di Falcone e Borsellino è finito tutto. Il 61 a 0 dei seggi di Forza Italia in Sicilia è ineguagliabile, neppure Ceauçescu in Romania c'era riuscito.
Grillo sta preparando il prossimo Vaffa-Day contro la stampa. Io gli vorrei dire di stare attento, perché la stampa è vendicativa. Quando io ho creato un modo di comunicare con la gente che superava il giornalista classico, me l'hanno fatta pagare tutti.
Iscriversi a un servizio di social networking è facile e usarne le funzioni principali intuitivo per la maggior parte degli utenti. Non tutti però dedicano l'attenzione necessaria alle impostazioni del servizio e alla ricadute che queste generano in fatto di privacy.
La sfida non deve essere come 'usare' bene la rete, come spesso si crede, ma come 'vivere' bene al tempo della rete.
I paparazzi mi hanno tormentata per anni. Visto che non posso eliminarli, cerco di batterli sul loro terreno e le foto me le faccio da sola, pubblicandole poi su Twitter. Così sono io a condurre il gioco.
I ragazzi non guardano la tv, l'informazione viene da internet e spesso è avariata, è come se vivessero in un mondo irreale.
Il Social Media Marketing è quella branca del marketing che si occupa di generare interesse verso un prodotto o causa o brand tramite i social network e il web 2.0.
Internet, con la sua capacità di essere, almeno in potenza, uno spazio di comunione, fa parte del cammino dell'uomo verso questo compimento in Cristo. Occorre dunque avere uno sguardo spirituale sulla rete, vedendo Cristo che chiama l'umanità a essere sempre più unita e connessa.
I movimenti in Rete nascono spesso per ottenere un obiettivo. Informano, coinvolgono, fanno proseliti.
E' un'attività pubblicitaria che consente ad un marchio o prodotto di promuoversi autonomamente, grazie all'interesse generato dagli utenti per gli utenti.
Mi chiedo se la letteratura non si stia ritirando dalla vita pubblica e se per i giovani scrittori Internet non rappresenti una sorta di parco giochi. In questo periodo assistiamo a una situazione di stallo, a una stagnazione cui il vocabolo "comunicazione" conferisce una certa aura.
L'attenzione media di tutti noi telespettatori è calata, dopo un minuto lento, cambiamo subito canale perché ormai siamo abituati a condurre una vita "multi-tasting", con più telefoni, facebook e youtube.