La politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società.
La rivoluzione, in questo Paese, si fa giusto sui social.
Di Benito Mussolini non ho alcun rispetto.
Grillo sta preparando il prossimo Vaffa-Day contro la stampa. Io gli vorrei dire di stare attento, perché la stampa è vendicativa. Quando io ho creato un modo di comunicare con la gente che superava il giornalista classico, me l'hanno fatta pagare tutti.
Riascoltati oggi, perfino gli «scarti» di Gaetano raccontano il presente più della maggior parte dei suoi colleghi vivi. Anche nelle sue tracce figlie di un Dio minore, c'è quel mix di lunarietà e ironia disillusa.
Da piccolo volevo fare o il suonatore di piano in un bordello, oppure il politico. E ora posso dirvi la verità: non c'è una gran differenza.
La sinistra non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.
Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralisti.
Quasi sempre in politica il risultato è contrario alle previsioni.
Come è governato il mondo e come cominciano le guerre? I diplomatici raccontano bugie ai giornalisti e poi credono a ciò che leggono.
Il politico è come la donna frigida: per piacere deve fingere.
Correte, puttane, al potere, che i vostri figli già ci sono arrivati.
Sta arrivando l'uomo della provvidenza. E io, in vita mia, di questi personaggi ne ho già conosciuto uno. Mi è bastato. Per sempre.
Il diritto non deve mai adeguarsi alla politica, ma è la politica che in ogni tempo deve adeguarsi al diritto.
In politica la donna deve essere a fianco dell'uomo, ma senza mai permettergli di immischiarsi nei suoi affari.