Il libro è l'oppio dell'Occidente.
Senza illusioni, l'umanità morirebbe di disperazione o di noia.
L'impotenza di Dio è infinita.
L'ironia è la giovinezza della riflessione e la gioia della saggezza.
I desideri, anche più innocenti, hanno questo di brutto, che ci sottomettono agli altri e ci rendono schiavi.
L'amore è come la devozione; viene tardi.
Molti libri riassumono una frase.
Bisognerebbe leggere, credo, soltanto i libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?
I libri brutti sono come le donne brutte: non ci si può mica cavarne fuori molto.
Quanti di noi sarebbero naufraghi senza speranza in una notte atlantica, senza le voci che si levano e ci chiamano dai libri.
Non c'è nessun amico più leale di un libro.
Non voglio leggere più nessun autore di cui si noti che volle fare un libro: ma solo quelli i cui pensieri divennero improvvisamente un libro.
Un libro non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire.
A non leggere troppi libri, quante mai cose s'imparano!
I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchere ma dell'oscurità e del silenzio.
L'unica opera grande e perfetta è quella che non si sogna mai di realizzare.