La notte ci piace perchè, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.
Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente cosa gli è stato concesso di scrivere.
Gradiva le differenze: forse per questo viaggiò tanto.
L'amicizia tra due uomini è un lusso, tra due donne, è un miracolo.
Tutto, tra i mortali, ha il valore dell'irrecuperabile e del casuale.
Una delle scuole di Tlön nega perfino il tempo: argomenta che il presente è indefinito, che il futuro non ha realtà che come speranza presente.
Ma tu chè! non credi che la notte sia fatta per dormire e le cose non credi che dormano.
Non è una cosa furba starsene a letto di notte a porsi delle domande alle quali non si sa rispondere.
L'ottimista pensa che la notte sia delimitata da due giorni, il pessimista che un giorno sia delimitato da due notti.
Più la notte è nera, più soli riusciamo a vedere nel cielo. Finché è giorno riusciamo a vedere soltanto il nostro.
So poco della notte ma la notte sembra sapere di me, e in più, mi cura come se mi amasse, mi copre la coscienza con le sue stelle. Forse la notte è la vita e il sole la morte. Forse la notte è niente e le congetture sopra di lei niente e gli esseri che la vivono niente.
Di notte la solitudine si scuce, il giradischi svapora e, all'improvviso, il proprio guanciale è una penna.
Nella notte, quando ha spento la vista degli occhi, accende a se stesso una luce; da vivo, mentre dorme, l'uomo si avvicina a un morto; da sveglio, si avvicina a uno che dorme.
Quando la notte ti acchiappa veramente, venirne fuori è come combattere coi leoni, coi ragni giganti.
Di notte un ateo crede quasi in un Dio.
Notte è ogni giorno finché io veda te, la notte è luce se in sogno ti svela.