L'ozio non ci fa fare quelle cose che non avremmo comunque fatto.
Le virtù ci rendono migliori; i vizi, soddisfatti.
La solitudine ci dà il piacere d'una grande compagnia: la nostra.
Gli anni più belli della vita li aspetteremo fino alla morte.
È morto col sorriso sulle labbra. Altrui.
L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
L'ozio quando è troppo completo ti inchioda più dell'occupazione più frenetica.
L'ozio è uno strumento utilissimo per misurare le qualità di un essere umano.
Essere capaci di riempire intelligentemente le ore di ozio è l'ultimo prodotto delia civiltà, e al giorno d'oggi pochissime persone hanno raggiunto questo livello.
Tu hai diritto soltanto all'azione, e mai ai frutti che derivano dalle azioni. Non considerarti il produttore dei frutti delle tue azioni, e non permettere a te stesso d'essere attaccato all'inattività.
L'ozio è il padre di tutti i vizi, ma il vizio è il padre di tutte le arti.
Se l'antichità romana ha detto: «L'ozio essere il padre de' vizi», ha inteso dire al tempo stesso: il lavoro essere il padre di ogni virtù.
Solitudine e ozio sono la rovina dei giovani.
Convento. Luogo di ritiro per signore che desiderano poter meditare a loro agio sugli effetti letali dell'ozio.
Nel nostro mondo l'ozio è diventato inattività, che è tutt'altra cosa: chi è inattivo è frustrato, si annoia, è costantemente alla ricerca del movimento che gli manca.
È 'l sonno, ozio de l'alme, oblio de' mali.