Eguale. Non peggiore di qualcos'altro.
Lapidare. Rimproverare a suon di pietre.
Incidente. Avvenimento inevitabile dovuto all'azione di immutabili leggi naturali.
Apatico. Sposato da sei settimane.
Un ambasciatore è colui che non riuscendo ad ottenere una carica dagli elettori, la riceve dal governo, a patto che lasci il paese.
Confine. In geografia politica, linea immaginaria tra due nazioni, che separa i diritti immaginari dell'una dai diritti immaginari dell'altra.
L'uguaglianza che noi esigiamo è il grado più sopportabile della disuguaglianza.
Non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro.
L'uguaglianza può regnare solo livellando le libertà, per loro natura disegueli.
Eguaglianza. In campo politico è quella condizione immaginaria in cui vengono contati i crani invece dei cervelli, il merito è determinato dalla sorte e i castighi dalle promozioni.
Siamo tutti eguali dinanzi al dentista, ma non tutti i dentisti sono uguali tra loro.
La completa eguaglianza implica l'universale mancanza di responsabilità.
Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve.
Il principio fondamentale di eguaglianza non prescrive eguale o identico trattamento; prescrive eguale considerazione. Un'eguale considerazione di esseri differenti può portare ad un trattamento differente e a differenti diritti.
Quella secondo la quale tutti gli uomini sono eguali è un'affermazione alla quale, in tempi ordinari, nessun essere umano sano di mente ha mai dato il suo assenso.
Gli uomini non sono eguali: così parla la giustizia.