La felicità son tutti quegli incontri, brevi o meno, che ti danno un'emozione. E' tutto questo che fa la vita.
Quando le cose vanno bene e tutto fila liscio, fermatevi un attimo, per favore, e dite a voce alta: "Cosa c'è di più bello di questo?" Fatene il vostro motto: "Cosa c'è di più bello di questo?"
La felicità è conoscere e meravigliarsi.
La felicità non dipende dagli avvenimenti esterni, ma dalla maniera in cui li consideriamo: un uomo abituato a sopportare il dolore, non può non essere felice.
La felicità, quella gioia acuta che sconvolge il cuore, quella specie di spasimo dell'anima.
L'uomo è infelice perché non sa di essere felice. Se qualcuno lo scoprisse diventerebbe immediatamente felice.
Nulla è più inabitabile di un posto dove siamo stati felici.
La voce della carne è: non aver fame, non aver sete, non aver freddo. Chi ha queste cose può gareggiare in felicità anche con Zeus.
Per esser felici come un bambino o come un cane, non c'è che da essere innocenti come il bambino; o, come il cane, incapaci di peccato. Esser buoni, insomma.
Rimanendo equanime nella felicità e nel dolore, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta, affronta la battaglia della vita. Così non commetterai peccato.
I due grandi segreti della felicità: il piacere e l'oblio.