La felicità più che altro è un desiderio, è un'utopia.
La morte è l'assoluto, è un mistero. Non bisogna averne paura, perché già il non sapere cosa succede dopo di lei è eccitante.
La vecchiaia è più corporea della giovinezza, ti costringe a fare i conti con il tuo corpo, che reclama le sue esigenze. Quando sei giovane non ti accorgi di averlo, ti obbedisce. Ma poi arriva il momento che ti dice "no, questo non lo puoi fare perché sei vecchio".
La felicità è vivere e io sono per la vita.
La felicità è una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.
La felicità è amore, nient'altro. Felice è chi sa amare.
La felicità o infelicità non si misura dall'esterno, ma dall'interno.
La felicità è un atteggiamento mentale, nato dalla semplice determinazione di essere felici sotto ogni circostanza esterna.
Felicità è anche non accorgersi che in realtà si è soli.
Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo e passa.
Ogni felicità è un'innocenza.
È essenziale per la felicità che il nostro modo di vivere sia determinato dai nostri impulsi profondi e non dai gusti e dai desideri accidentali di coloro che il caso ha voluto fossero nostri vicini, o persino nostri parenti.
A volte la cosa più bella è proprio quella che arriva inaspettatamente e immeritata, quindi qualcosa di veramente regalato.
È credenza comune pensare che la felicità dipenda dal tempo libero.