L'erotismo è la ciliegina sulla torta quando manca la torta.
Una fiaba che non menta non rivela alcuna verità, e questa sarebbe la sua più imperdonabile menzogna.
L'unico sesso sicuro in cui credo è quello che sono sicuro di aver fatto.
Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco.
Il sesso è la droga dei poveri.
Legalizzare la droga, anche quella pesante, significa abbatterne sensibilmente il consumo, e questo ai governi di malaffare non può veramente interessare.
I giochi erotici rivelano un mondo innominabile che il linguaggio notturno degli amanti rende palese. Un tale linguaggio non si scrive. Lo si sussurra di notte in un orecchio, con voce arrochita. All'alba, lo si dimentica.
L'erotismo è ragionieristico, il sesso è trigonometrico e si applica solo per numeretti infiniti.
La biancheria nera, erotismo per i poveri.
Il cristianesimo dètte da bere a Eros del veleno, costui in verità non ne morì, ma degenerò in vizio.
Non sono bella, sono soltanto erotica.
Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros.
L'erotismo è come il ballo: c'è sempre uno che conduce l'altro.
L'erotismo e la fantasia entrarono nella mia vita con la forza di un tifone, infrangendo l'ordine noto delle cose.
Nell'eros come nella ghiottoneria, il piacere è fatto di precisione.