L'affetto intellettuale è il più bel dono che ci si possa fare.
La destra è sempre fattuale, la sinistra sempre ideale, un ideale che spetta sempre agli altri rispettare e applicare.
Il tenere famiglia corrisponde da sempre all'ottenere licenza di delinquere: per il bene dei propri cari si persegue il male dei cari solo altrui.
Come in tutti i grandi sentimenti, l'amore o la follia non è questione di dare e avere: è una questione di parità, il che è una convenzione fra le parti.
Il sesso fatto bene arricchisce la sensibilità estetica, quello fatto male l'intelligenza speculativa e perciò le svolte di carriera.
Un uomo è sempre così convinto di essere un vulcano per dono divino che gli sembra degradante doversi confrontare con una faccenda di faville.
Non si può misurare l'affetto che lega due esseri umani dalla quantità di parole che si scambiano.
Spesso chi vuole consolare, essere affettuoso ecc. è in realtà il più feroce dei tormentatori. Anche nell'"affetto" bisogna essere soprattutto "intelligenti".
Gli affetti profondi somigliano alle donne oneste; hanno paura di essere scoperti, e passano nella vita con gli occhi bassi.
I legami di sangue sono molto deboli, checchè se ne dica, quando non c'è affetto a rinsaldarli.
Un affetto non si prova, si indossa direttamente.
Gli affetti umani sono tanto vari quanto diverse sono nel mondo le forme delle cose.
Gli affetti familiari trattengono i mediocri e incitano i prodi.
Molti affetti sono abitudini o doveri che non troviamo il coraggio di interrompere.
Non parlate di affetto sprecato! Un affetto non fu mai sprecato.