Scrivere è profanare, e i ricordi scritti sono ricordi persi.
Per far sì che sia sempre come la prima volta, non incontratevi mai una seconda.
Se uno scrittore deve mettersi nei panni dell'orizzonte di attesa di un lettore, questo lettore deve essere lui stesso: che scriva dunque come e cosa gli piacerebbe leggere.
Il rapporto vero è vero fra due persone vive e entrambe vere, non è il mausoleo di una salma imbalsamata a fronte di una persona che è viva ma non è più con te, non più riguardo a te.
Essere molto belli è come essere molto intelligenti: una menomazione sociale.
Non accontentatevi della felicità, aspirate alla serenità.
Ciò che mi trattiene dallo scrivere un capolavoro è il timore che me ne chiedano subito un altro.
Posso scrivere meglio di chiunque possa scrivere veloce, e posso scrivere più veloce di chiunque possa scrivere meglio.
Saper scrivere così è un privilegio ma anche una responsabilità. Se uno ha un dono come il tuo non ha il diritto di sprecarlo.
Scrivi qualcosa per piacere a te stesso e piacerà a molte persone; scrivi qualcosa per piacere a tutti e difficilmente interesserà a qualcuno.
Scrivere è scolpire: occorre soprattutto togliere, con un obiettivo in mente e un po' di ironia nelle dita.
Per scrivere un bel libro sono necessarie tre cosa: il talento, l'arte e il mestiere; cioè la natura, l'operosità e l'abitudine.
Il vero problema dello scrivere non è tanto di sapere ciò che dobbiamo mettere nella pagina, ma ciò che da questa dobbiamo togliere.
Se gli scrittori dovessero attendere fino a che la loro preziosa psiche sia completamente serena non verrebbe scritto poi molto.
Forse ho un carattere complicato, ma se non metto le cose nero su bianco non riesco a pensare.
Se posso mantenermi facendo lo scrittore, allora posso fare quello che voglio.