Il vero poeta non deve avere parenti.
La calunnia è un vocabolo sdentato che quando arriva a destinazione mette mandibole di ferro.
Nessuno è felice, come chi sa di esser amato.
Chi ama è il genio dell'amore.
A volte succedono cose strane, un incontro, un sospiro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente e del cuore. Il resto arriva da solo, nell'intimità dei misteri del mondo.
Chi regala le ore agli altri vive in eterno.
Il poeta è un fingitore. Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente.
Tutti i poeti sono pazzi.
I poeti cercano l'ispirazione lontano, mentre essa è nel cuore.
L'aria è la stessa: il poeta inspira, l'aforista espira.
Un poeta ama gli anemometri e non gli oroscopi.
Per essere poeti, bisogna avere molto tempo.
Il poeta, se è e quando è veramente poeta, cioè tale che significhi solo ciò che il fanciullo detta dentro, riesce perciò ispiratore di buoni e civili costumi, d'amor patrio e familiare e umano.
Un tempo il calzolaio aveva un rapporto personale con i suoi stivali; oggi il poeta non ne ha nessuno con le sue esperienze.
Non è poeta chi non è buono a rifare perpetuamente dentro di sé le illusioni.
Il poeta prende le cose migliori della sua vita e le mette nel suo lavoro. Così il suo lavoro è bellissimo, e la sua vita brutta.