Nessuno è felice, come chi sa di esser amato.
Si va in manicomio per imparare a morire.
Bacio che sopporti il peso della mia anima breve in te il mondo del mio discorso diventa suono e paura.
Ci sono notti che non accadono mai.
Io la vita l'ho goduta perché mi piace anche l'inferno della vita e la vita è spesso un inferno. Per me la vita è stata bella perché l'ho pagata cara.
Spiegami come il lume della notte, come il delirio della fantasia. Spiegami come la donna e come il mimo, come pagliaccio che non ha nessuno. Spiegami perché ho rotta la sottana: uno strappo che è largo come il cuore.
È essenziale per la felicità che il nostro modo di vivere sia determinato dai nostri impulsi profondi e non dai gusti e dai desideri accidentali di coloro che il caso ha voluto fossero nostri vicini, o persino nostri parenti.
Vivere per gli altri, non è soltanto la legge del dovere, è anche la legge della felicità.
Di molto, il primo elemento della felicità è l'essere saggio.
L'essere privi di qualcuna delle cose che desideriamo è una condizione indispensabile della felicità.
Felice è colui che dalla vita non esige più di quello che essa spontaneamente gli offre, facendosi guidare dall'istinto dei gatti, che cercano il sole quando c'è il sole e quando non c'è il sole, il caldo, dovunque esso sia.
La felicità è il frutto finale e perfetto dell'obbedienza alle leggi della vita.
L'immaginazione è la prima fonte della felicità umana.
Si dice che chi sa far felici gli altri è un Santo. Allora è forse questo l'arduo compito degli angeli?
Certo, l'ultima causa dell'essere non è la felicità, perocchè niuna cosa è felice.
La felicità è costituita da una salute di ferro e da una memoria corta.