Il poeta non dorme mai ma in compenso muore spesso.
Io la vita l'ho goduta perché mi piace anche l'inferno della vita e la vita è spesso un inferno. Per me la vita è stata bella perché l'ho pagata cara.
Ogni uomo della vita mia era il verso di una poesia perduto, straziato, raccolto, abbracciato. Ogni amore della vita mia e cielo e voragine e terra che Maggio per vivere ancora.
Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.
La cosa più superba è la notte quando cadono gli ultimi spaventi e l'anima si getta all'avventura.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l'anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza, lì c'è sensibilità, lì c'è ancora amore.
Un sano tirocinio poetico non consiste in altro che nell'imparare ad essere scontenti.
Non è possibile che crei poesia chi non è posseduto da un Dio e fuori di senno.
La poesia è la luce di un lampo; quando è solo un accostamento di parole diventa semplice composizione.
Cos'è la poesia? Non è la realtà, ma più della realtà... Non è un sogno, ma sognare da svegli.
Ho scritto migliaia e migliaia di poesie. Ma non ne ho conservata nessuna. Le regalo. Per me conservo i sentimenti che le hanno animate. Quelli sono i miei ricordi. Nelle poesie c'è solo l'effetto di quei sentimenti, c'è quello che rimane in superficie, ma l'uomo è rimasto mio.
Coloro i quali affermano che la parola, il suo profilo, il suo aspetto fonico condizionano lo sbocciare della poesia hanno diritto di vivere. Costoro hanno scoperto la strada che conduce all'eterna fioritura della poesia.
Lui le diceva: "Le poesie non si spiegano, se raggiungono il posto giusto le senti, ti grattano dentro".
La poesia l'ho letta perché mi piaceva, mica per dare degli esami alla facoltà di Lettere!
Poesia è malattia.