Ma anche io come Pinocchio vendo il mio abbecedario per un bacio d'amore.

Alda Merini
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La nostra interpretazione

In queste parole prende forma l’immagine di un sacrificio radicale, quasi infantile, compiuto in nome di un sentimento assoluto. Il riferimento al personaggio fiabesco che rinuncia al proprio strumento di studio, simbolo di crescita, istruzione e futuro, esprime la disponibilità a mettere da parte la via ordinata e razionale della vita per inseguire la promessa di un’emozione ardente. Il sapere, la disciplina, la razionalità vengono posti su un piatto della bilancia; sull’altro vi è un semplice bacio, ma carico di significato: rappresenta l’accesso a un mondo emotivo totale, la speranza di sentirsi amati e riconosciuti. C’è anche un velo di consapevole ingenuità, quasi una dolce autocritica: si riconosce di essere pronti a scelte sproporzionate, a compromessi e rinunce che, viste dall’esterno, sembrano poco sagge. Eppure, proprio in questa disponibilità al rischio e alla perdita si rivela la potenza di un amore vissuto come valore supremo. La persona che parla accetta di perdersi un po’ pur di sfiorare una forma di tenerezza che salvi dal gelo dell’indifferenza. Non si tratta solo di desiderio romantico, ma di un bisogno profondo di contatto, di calore umano, di redenzione emotiva. L’atto di “vendere” ciò che garantisce sicurezza e progresso diventa un gesto di fede nel potere trasformativo dell’affetto, anche a costo di apparire fragile, credulona o fuori posto nel mondo. Proprio questa fragilità, però, diventa la cifra di una sensibilità intensa, disposta a rischiare tutto pur di non rinunciare alla possibilità di un amore vissuto fino in fondo.

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