Noi tendiamo alla morte, come la freccia al bersaglio, e mai falliamo la mira.
La massa dei mortali è fatta di sonnambuli, e all'ordine non conviene mai che escano dal sonno, perché diventerebbero ingovernabili.
Il Misticismo in fondo non è che una forma di Narcisismo e il Dio personale un'assurdità, il bisogno che hanno i miserabili di sentirsi consolati prova l'avvilimento dei miserabili e non l'evidenza delle figure che essi immaginano.
L'uomo è un animale metafisico, il quale vorrebbe che l'universo esistesse solo per lui, ma l'universo lo ignora, e l'uomo si consola di questa indifferenza popolando lo spazio di dèi, dèi fatti a sua immagine.
Nel caos in cui sprofondiamo vi è più logica che nell'ordine, l'ordine di morte in cui ci siamo mantenuti per tanti secoli e che si disgrega sotto i nostri passi automatici.
Per credere a qualcosa, ai giorni nostri, bisogna essere allucinati.
È più facile sopportare la morte senza pensarvi che il pensiero della morte senza pericolo.
Nessuno si uccide. La morte è destino. Non si può che augurarsela, Ippòloco.
Forse perché della fatal quïete tu sei l'immago a me sì cara vieni o Sera!
Chi ha paura di sognare è destinato a morire.
I fatti sono cocciuti, la morte il più cocciuto dei fatti.
Credo sia una reazione sana, il riaffermarsi della vita, del piacere e dell'amore dopo aver percorso per molto tempo i territori della morte.
La morte è un mostro che caccia dal gran teatro uno spettatore attento, prima della fine di una rappresentazione che lo interessa infinitamente.
Morire sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa.
Il primo requisito per l'immortalità è la morte.
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.