Per credere a qualcosa, ai giorni nostri, bisogna essere allucinati.
Il Misticismo in fondo non è che una forma di Narcisismo e il Dio personale un'assurdità, il bisogno che hanno i miserabili di sentirsi consolati prova l'avvilimento dei miserabili e non l'evidenza delle figure che essi immaginano.
È la fecondità, e non la fornicazione, a distruggere l'universo, è il dovere, e non il piacere.
La vita eterna è un nonsenso, l'eternità non è vita, la morte è la quiete a cui aspiriamo, vita e morte sono legate, chi reclama altro pretende l'impossibile e otterrà in ricompensa solo fumo.
Il nostro destino è di continuare a moltiplicarci, unicamente per morire innumerevoli.
Le nostre religioni sono i cancri della specie e non ne guariremo che da morti.
Negare bene, credere bene, dubitare bene sono per l'uomo quel che è il correre per il cavallo.
Credo sì e no, come uno che ha paura di sperare e che sperando sa di aver paura.
Siamo inclini a credere in chi non conosciamo perché non ci ha mai ingannati.
È pericoloso credere e pericoloso non credere.
In quanto a credere, sono pronto a credere tutto ciò che è incredibile.
Gli uomini credono volentieri ciò che desiderano sia vero.
Il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più a proposito suo.
Non credete a nulla di quanto sentito dire e non credete che alla metà di ciò che vedete.
Il genere umano, che ha creduto e crederà tante scempiataggini, non crederà mai né di non saper nulla, né di non essere nulla, né di non aver nulla a sperare.
C'è da meravigliarsi e diffidare da coloro che affermano di non avere difficoltà a credere. Forse (com'è stato detto) è perché non hanno ben capito di che cosa si tratta.