La rivoluzione consiste nell'amare un uomo che ancora non esiste.
Non è la lotta che ci obbliga a essere artisti, è l'arte che ci obbliga a lottare.
Invece di uccidere e morire per diventare quello che non siamo, dovremo vivere e lasciare vivere per creare quello che realmente siamo.
L'autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore.
Una stampa libera può essere buona o cattiva, ma senza libertà, la stampa non potrà mai essere altro che cattiva.
La verità germoglierà dall'apparente ingiustizia.
La rivoluzione la intendo come una forza propulsiva, come il convergere di alcune situazioni storiche che determinano l'esplosione di tutte le valvole di sicurezza. La rivoluzione è un avvenimento che cambia il mondo.
Per fare una frittata bisogna rompere delle uova.
Non basta sganasciare la dirigenza politico-economico-social-divertentistica italiana. La rivoluzione deve cominciare in interiore homine. Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha.
Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia.
Una rivoluzione si fa, solo se si ha una cultura e delle idee.
In una rivoluzione, se è vera, si vince o si muore.
Le rivoluzioni nascono dalla cima. Sono causate da ciò che vi è di marcio alla cima.
Chi provoca o fa una rivoluzione, appena ha ottenuto il suo scopo, diventa un conservatore.
Le rivoluzioni costano carissime, richiedono immensi sacrifici e perlopiù finiscono in spaventose delusioni.
La rivoluzione è la festa degli oppressi e degli sfruttati.