Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione.
Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.
L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.
Sono pessimista con l'intelligenza, ma ottimista per la volontà.
Gli intellettuali sono i 'commessi' del gruppo dominante per l'esercizio delle funzioni subalterne dell'egemonia sociale e del governo politico.
La religione è la più gigantesca utopia, cioè la più gigantesca "metafisica" apparsa nella storia.
Gli inferiori si ribellano per poter essere uguali e gli uguali per poter essere superiori. È questo lo stato d'animo da cui nascono le rivoluzioni.
Il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale che trasforma un insorto in un burocrate.
Chi provoca o fa una rivoluzione, appena ha ottenuto il suo scopo, diventa un conservatore.
Sarà rivoluzionario colui che potrà rivoluzionare se stesso.
Nessuna grande rivoluzione, come la storia dimostra, si è compiuta senza guerra civile.
Il guerrigliero è un riformatore sociale, il quale impugna le armi per rispondere all'irata protesta del popolo contro l'oppressore e lotta per cambiare il regime sociale colpevole di tenere i suoi fratelli inermi nell'ombra e nella miseria.
Le rivoluzioni costano carissime, richiedono immensi sacrifici e perlopiù finiscono in spaventose delusioni.
Le uniche rivoluzioni durature sono quelle del pensiero.
Per fare una frittata bisogna rompere delle uova.