La rivolta consiste nell'amare un uomo che non esiste ancora.
In verità, è un paradosso tipico dello spirito umano cogliere gli elementi senza poterne abbracciare la sintesi: paradosso epistemologico d'una scienza certa nei fatti, ma comunque insufficiente.
La gloria è un convento.
Gli uomini virtuosi sono spesso cittadini pusillanimi. Alla radice del vero coraggio, c'è una sregolatezza.
Sono avaro di quella libertà che sparisce non appena comincia l'eccesso dei beni.
L'autunno è una seconda primavera dove ogni foglia è un fiore.
Non esiste rivolta senza la sensazione d'avere in qualche modo, e da qualche parte, ragione.
La rivolta, in senso etimologico, è un voltafaccia. In essa, l'uomo che camminava sotto la sferza del padrone, ora fa fronte. Oppone ciò che è preferibile a ciò che non lo è.
Non tutti i valori trascinano con sé la rivolta, ma ogni moto di rivolta fa tacitamente appello a un valore.
Una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato.